Carnevale è una festa da vivere ad ogni età: cambiano i modi, i costumi, ma l’entusiasmo rimane sempre lo stesso. Da bambini montiamo sulle giostre e tiriamo i coriandoli nelle piazze, da ragazzi partecipiamo a qualche festa goliardica con gli amici, da adulti amiamo passeggiare e gustarci l’allegria della gente.
Inutile dire che tra le migliori feste di Carnevale troviamo il Carnevale di Venezia , considerato uno dei più belli al mondo. E’ una festa elegante, senza tempo. I veneziani spendono migliaia di euro per i propri costumi. Si rimane incantati nel vederli sfilare. Si riconoscono subito. Incedono eleganti, le coppie a braccetto, lenti e a testa alta. Spesso si divertono con i turisti, facendosi fotografare e giocando con i loro travestimenti. Qui a fare il Carnevale non sono dunque i coriandoli e la musica ma i veneziani stessi.

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Il Carnevale di Viareggio, invece, è famosissimo per i suoi carri allegorici. La sua origine risale al 1873 quando alcuni ricchi borghesi decisero di esprimere il loro malcontento per le troppe tasse da pagare con una sfilata in costume molto ironica. Questa tradizione è arrivata fino a oggi. Ogni anno ritroviamo rappresentazioni grottesche di personaggi politici, eventi e scandali. I carri del Carnevale sono preparati con mesi e mesi di anticipo. Dal 2001 tutta l’organizzazione del Carnevale è stata spostata nel complesso della Cittadella, nella zona nord della città. I carri vengono costruiti all’interno di capannoni aperti anche ai non addetti ai lavori . Qui troverete tutte le informazioni per prenotare una visita:

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Un Carnevale pieno di storia e di folclore è il Carnevale di Mamoiada, in provincia di Nuoro. E’ una sfilata dove vi sono due personaggi principali: i Mamuthones, vestiti con pellicce scure, campanacci appesi alla schiena e con il volto coperto da una maschera nera di legno e gli Issahadores. Questi ultimi indossano un corpetto rosso, un copricapo (in sardo “sa berritta”!), pantaloni bianchi (carzas) un piccolo scialle (s’issalletto) e scortano i Mamuthones per le vie della città. Gli Issahadores hanno un laccio con il quale, come segno di buon auspicio per la salute e la fertilità, catturano le donne del pubblico e giocano con i presenti. La festa è molto sentita anche dai bambini che, travestendosi come gli adulti, continuano la tradizione.

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Se volete invece divertirvi e scatenarvi tra canti e balli, non perdetevi il Carnevale di Ivrea e soprattutto la sua battaglia delle arance! La battaglia rievoca la rivolta contro Biandrate, un tiranno della città che esercitava lo jus primae noctis sulle mugnaie della popolazione. Il tiranno venne ucciso proprio da una di queste e questo evento scatenò la battaglia tra il popolo e le truppe reali. I carri rappresenterebbero infatti l’esercito mentre le persone a terra il popolo.

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Ultimo, ma non per importanza, Il Carnevale di Acireale, considerato da molti il più bel Carnevale della Sicilia. Anche qui troveremo carri allegorici costruiti sia in cartapesta sia “infiorati”, ovvero composti con centinaia e centinaia di fiori. I carri sono poi dotati di luci e movimenti meccanici molto spettacolari.

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