
Prima di raccontarvi l’intero itinerario percorso in Giappone, credo sia opportuno scrivere un post sulla nostra esperienza di guida con consigli ed informazioni su come guidare in Giappone, quali documenti richiedere e un elenco di pro e contro che potrebbe servire a viaggiatori indecisi tra lo spostarsi in auto o in treno. Ricordiamo che in Giappone abbiamo trascorso 10 giorni guidando attraverso un itinerario che si è snodato tra Nara, Tokyo, Nikko, Kyoto, Prefettura di Nagano e dintorni.

Per noi scegliere la macchina è stata una benedizione, anche se siamo stati a lungo indecisi e combattuti su entrambe le possibilità vista l’estrema efficienza del sistema ferroviario giapponese e i vantaggi del Japan Rail Pass. Tuttavia, verificando le coincidenze ma soprattutto la presenza di stazioni ferroviarie nei posti che volevamo visitare, ci siamo resi conto che la ferrovia non raggiunge tutte le destinazioni oppure, come nel caso del parco delle scimmie di Jigokudani, raggiunge il luogo ma con doppi cambi, coincidenze con autobus ecc. e non era questa la massima aspirazione di viaggio. Tutto questo, in aggiunta alla nostra particolare predilezione per gli spostamenti su quattro ruote, ci ha fatto optare per il noleggio di un veicolo.
Partiamo con l’elencare pro e contro del guidare in Giappone.

Grazie ad un veicolo noleggiato arriverete direttamente e in autonomia in qualsiasi posto vogliate visitare e soprattutto lo raggiungerete prima. Mettendo a confronto orari di arrivo via treno e via auto si possono riscontrare similitudini ma c’è da considerare il fatto che in molti casi in treno si raggiunge soltanto la stazione ferroviaria di riferimento, non il luogo o l’attrazione di visita. In alcuni casi è necessario aggiungere un secondo treno, un pullman o un taxi per arrivare a destinazione e il viaggio si allunga. Svantaggio che con la macchina non esiste perché si arriva direttamente ai parcheggi.

Di conseguenza raggiungerete ogni destinazione prima del previsto e avrete una maggior quantità di tempo per sostare nella località prescelta senza vincoli di orari né all’andata né al ritorno. Questo aspetto offre una maggiore elasticità nella programmazione del viaggio, consentendo di aggiungere mete anche distanti tra loro nei giorni vicini o nello stesso giorno senza correre o affannarsi per prendere “settordicimila” mezzi, pur se puntualissimi ed efficienti. Secondo vantaggio: una volta arrivati a destinazione non sarà necessario cercare immediatamente l’alloggio per riporre i bagagli prima di iniziare la visita. I bagagli restano nel bagagliaio, quindi altro tempo risparmiato.
Altro vantaggio da considerare: potrete aggiungere una visita o effettuare una deviazione, magari sulla base di indicazioni ricevute da un locale, in qualunque momento vogliate.

I cartelli e le indicazioni riguardanti le città sono ormai in doppio alfabeto (ideogrammi giapponesi/alfabeto latino), pertanto il temuto effetto smarrimento non sarà un problema.
Difficoltà del guidare in Giappone: meno di quante ce ne aspettassimo ed in ogni caso quasi tutte risolvibili. La guida al contrario è il primo aspetto da considerare.

Guidare in Giappone significa guidare al contrario già a partire dalla conformazione dei veicoli. Il volante è posizionato a destra come in Gran Bretagna, indicatori per le frecce e tergicristalli sono invertiti (abbiamo sbagliato decine di volte tentando di mettere la freccia… in compenso mai avuti vetri più puliti!) e la guida è a sinistra. I mezzi sono prevalentemente automatici, fattore che semplifica il tutto eliminando la presenza di un possibile cambio da gestire con la mano sinistra. Il sorpasso è al contrario, quindi si supera da destra e si procede a passo lento nella corsia di sinistra e ad ogni curva si svolta immettendosi successivamente nella corsia di sinistra. Detto così sembra uno stile di guida complicatissimo ma dopo poche ore al volante ci si abitua, non è questa la vera problematica.

Pur essendo i cartelli ormai tutti in doppio alfabeto, per guidare in Giappone occorre affidarsi completamente al GPS che risolverà il 90% dei dubbi stradali. Ma attenzione, non servitevi dei GPS dati in dotazione dalle compagnie di noleggio. Quelli purtroppo sono tutti in giapponese e per impostare una destinazione dovrete inserire (e quindi conoscere) il numero di telefono dell’indirizzo cercato. Per questo consigliamo caldamente l’utilizzo di Google Maps attraverso il proprio smartphone. Abbiate quindi cura di noleggiare all’arrivo in aeroporto una buona Sim locale con traffico illimitato, con la quale connettere le App del vostro cellulare.
Sarete guidati dalla familiare lingua italiana di Google Maps che vi indicherà quando e dove svoltare.

Un’ultima noia legata al guidare in Giappone è l’assenza di parcheggi liberi. Dovrete sempre parcheggiare nelle apposite aree a pagamento che sono mediamente care: circa 500 yen all’ora (3,85€ circa) nelle grandi città, poco meno fuori dai centri. La tariffa oraria si abbassa col trascorrere delle ore di sosta. A questo svantaggio consigliamo di ovviare cercando di scegliere sistemazioni/alloggi dotati di parcheggio privato. Ma come si parcheggia in un posto a pagamento? Ecco qua un breve vademecum.
1) In ognuno dei posti disponibili situati nel parcheggio a pagamento vedrete un rialzo/scalino giallo. Parcheggiate il veicolo superando lo scalino in retromarcia fermandovi quando lo stesso si troverà a metà tra asse anteriore e posteriore dell’auto.
2) Dopo qualche minuto, lo scalino si alzerà automaticamente fino a lambire la scocca, bloccando di fatto il veicolo sino all’avvenuto pagamento.
3) Lasciate l’auto e dirigetevi tranquillamente in albergo o dove volete. Quando tornerete al parcheggio, digitate sulla macchinetta il numero del vostro stallo e comparirà l’importo da pagare in base al tempo trascorso. Il pagamento può avvenire in contanti o carta di credito. A pagamento avvenuto lo scalino si abbasserà liberando la vostra auto.

