
Continuano gli #appuntidistrada, rubrica creata su Viaggiare Oltre ed Instagram per raccontare gli attimi più preziosi vissuti lungo gli itinerari stradali. Attimi che nascono grazie a cambi di direzione, gesti ed incontri casuali che stravolgono le aspettative di viaggio e creano nuove memorie. Stavolta tocca al Marocco, alla gentilezza delle sue genti, alla fiera e radicata cultura araba dell’entroterra che vuol rimanere lontana da paradossi e ammodernamenti delle città imperiali.

Come non raccontarvi di Ahmed, uomo di fiducia dell’Ouzina Rimal (rifugio nel deserto a pochi passi dal confine algerino) che ci ha scortato negli off road più difficili, nei tratti sabbiosi che separavano le dune di Merzouga dal deserto più selvaggio e autentico dell’Erg Ouzina. Giunti a destinazione, in attesa di altri fuoristrada che l’avrebbero ricondotto a casa, ci ha raccontato la sua vita di duro lavoro e sacrificio nelle pericolosissime miniere di carbone che circondano la zona di Jerada.
Per 30 anni della sua vita si è calato nei sotterranei, strisciando in buchi di 40 centimetri a 30-40 metri di profondità, senza protezioni, senza illuminazione, sfidando la morte giorno dopo giorno, anno dopo anno. Essendo consapevole dei rischi derivanti dal suo lavoro, nel tempo libero cercava di studiare le lingue straniere e di accompagnare i turisti lungo le dune, fino a quando è stato in grado di contare solo sulle entrate derivanti da tour guidati e mance dei viaggiatori per mantenere se stesso e la sua famiglia. E le dorate dune dell’Erg Ouzina hanno atteso la sua partenza prima di essere percorse: certo, erano là, ma avevano perso importanza.








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Bellissimo *-* e la vostra stanza? 😀 VOGLIO ANDARCI!
Ci credi che la sera rimanevo a fissarla come una tonta davanti alla porta XD ??!