
Il viaggio presenta molteplici sfaccettature, come la geometria di un cristallo e spesso amo capovolgerlo tra le mani e osservarlo da diverse prospettive. Trovo bigotto e egoistico non sfidare ogni tanto i propri gusti personali e andare alla ricerca di qualcosa di nuovo. Bruce Chatwin affermava “senza cambiamento, corpo e cervello marciscono” e anch’io la penso allo stesso modo: senza novità o stravolgimenti la creatività si appiattisce, ingegno e cervello si spengono.
Per questo motivo, durante l’ultimo viaggio in Austria, ho deciso di dare spazio ad un’attrazione (almeno per me) insolita: il Museo Swarovski. Una meta da visitare diversa dai miei gusti personali, non perché non mi piacciano i musei (tutt’altro) ma perché Swarovski rappresenta, per certi versi, un mondo consumistico del quale sento di non far parte. Non ho mai avuto la bramosia di possedere l’ultimo bracciale, l’ultimo gioiello, l’ultimo paio di scarpe o capo di abbigliamento. Ma, come ho raccontato in questo post, mi piacciono le storie, le vicende fuori dal comune e Swarovski è senz’altro una realtà in grado di offrirle.


Le nostre Camere preferite? Studio Job Wunderkammer, un mondo immaginario dove alcune opere architettoniche come Big Ben, Cremlino e Statua della Libertà convivono assieme a musica, oggetti in movimento e allusioni più o meno esplicite ai paradossi delle società moderne e il Passaggio di Ghiaccio dove, grazie a dei sensori posti sul pavimento, dei cristalli ghiacciati compariranno magicamente nel punto esatto di ogni vostro passo.


All’esterno l’opera più conosciuta e fotografata, il Gigante, che tra le altre cose, è il punto di ingresso alle Camere delle Meraviglie. Dal 30 aprile 2015, il Museo Swarovski ospita anche uno splendido giardino di 7,5 ettari, ricco di attrazioni come la Nuvola di Cristallo con 600.000 cristalli (inseriti a mano!) che fluttuano su un enorme vasca a specchio e giochi e attività pensate per i più piccoli come la Torre Giochi e la pista di pattinaggio.

Al Museo Swarovski ho riscontrato un unico neo: il costo di ingresso, a mio parere, eccessivamente alto. Per il resto, mi sono lasciata sedurre da questo mondo incantato, dimenticando, almeno per un giorno, la distinzione tra realtà e immaginazione.